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Diritto di recesso

Si applicano le norme vigenti in materia di commercio elettronico.

Estratto:

Che cos’è?

Il diritto di recesso o “diritto al ripensamento” è uno dei più importanti diritti attribuiti al consumatore dal Codice del consumo.
Consente al consumatore di cambiare idea sull’acquisto effettuato, liberandosi dal contratto concluso, senza fornire alcuna motivazione. Potrà, quindi, restituire il bene e ottenere il rimborso di quanto pagato.

 

Quando è previsto?

In generale, il diritto di recesso è previsto per i contratti conclusi a distanza tra un professionista e un consumatore. Vi sono però numerose eccezioni, elencate dall’articolo 59 del Codice del consumo:

a) i contratti di servizi dopo la completa prestazione del servizio se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con l’accettazione della perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione del contratto da parte del professionista;
b) la fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare e che possono verificarsi durante il periodo di recesso;
c) la fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;
d) la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;
e) la fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o con-nessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna;
f) la fornitura di beni che, dopo la consegna, risultano, per loro natura, inscindibilmente mesco-lati con altri beni;
g) la fornitura di bevande alcoliche, il cui prezzo sia stato concordato al momento della conclusione del contratto di vendita, la cui consegna possa avvenire solo dopo trenta giorni e il cui valore effettivo dipenda da fluttuazioni sul mercato che non possono essere controllate dal professionista;
h) i contratti in cui il consumatore ha specificamente richiesto una visita da parte del professionista ai fini dell’effettuazione di lavori urgenti di riparazione o manutenzione. Se, in occasione di tale visita, il professionista fornisce servizi oltre a quelli specificamente richiesti dal consumatore o beni diversi dai pezzi di ricambio necessari per effettuare la manutenzione o le ripara-zioni, il diritto di recesso si applica a tali servizi o beni supplementari;
i) la fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
l) la fornitura di giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;
m) i contratti conclusi in occasione di un’asta pubblica;
n) la fornitura di alloggi per fini non residenziali, il trasporto di beni, i servizi di noleggio di autovetture, i servizi di catering o i servizi riguardanti le attività del tempo libero qualora il contratto preveda una data o un periodo di esecuzione specifici;
o) la fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso”.

 

I venditori sono tenuti a specificare espressamente l’esistenza del diritto o la sua inapplicabilità al caso specifico.

 

Entro quando può essere esercitato?

Il diritto di recesso in ambito e-commerce può essere esercitato nel termine di 14 giorni, che vanno contati come segue:

nei contratti di servizi, dal momento della conclusione del contratto;
nei contratti di vendita, dal giorno in cui il consumatore o un terzo, da lui designato per ricevere il bene, ne entra materialmente in possesso.

Nel caso in cui il professionista non abbia provveduto ad informare il consumatore sull’esistenza del diritto di recesso, il termine per il suo esercizio è esteso a 12 mesi, ulteriori rispetto ai 14 giorni iniziali.

 

Come esercitarlo?

Per esercitare il diritto di recesso il consumatore deve informare il venditore della sua decisione entro i 14 giorni, mediante apposito modulo o mediante qualsiasi altra comunicazione che sia idonea a manifestare esplicitamente la decisione.
I venditori sono tenuti a specificare espressamente le modalità per esercitare il diritto di recesso, ma il consumatore non è vincolato ad esse.
La comunicazione della volontà di esercitare il diritto può essere effettuata mediante modalità tradizionali o mediante comunicazioni elettroniche. In particolare, il professionista può prevedere la compilazione elettronica del modulo per l’esercizio del diritto di recesso allegato al Codice del consumo o prevedere tale comunicazione mediante altre forme, come ad esempio tramite la compilazione di apposito form predisposto sul sito internet del professionista.
Il professionista è tenuto, al ricevimento della comunicazione, a confermare senza indugio l’avvenuta ricezione, fornendo al consumatore la conferma del ricevimento della comunicazione su un supporto durevole.

 

Gli effetti del recesso: restituzione del bene e rimborso

Il recesso ibera il consumatore dagli obblighi contrattuali assunti. Il consumatore è tenuto alla restituzione del bene e il professionista è tenuto a rimborsare il pagamento ricevuto.
Il consumatore ha l’obbligo di restituire i beni ricevuti, senza indebito ritardo ed entro 14 giorni dalla data in cui ha comunicato al professionista la sua decisione di esercitare il diritto di recesso.
I costi per la restituzione sono a carico del consumatore, salvo che non vi sia stata diversa pattuizione e purché il consumatore sia stato informato di tali costi prima della conclusione del contratto.
Il professionista è tenuto al rimborso del pagamento ricevuto entro 14 giorni decorrenti dal momento in cui è informato della decisione del consumatore di esercitare tale diritto. Può, tuttavia, trattenere il rimborso fino al momento in cui non abbia ricevuto i beni o finché il consumatore non dimostri di averli spediti.
Anche le spese sostenute per la spedizione iniziale del bene, dal professionista al consumatore, devono essere restituite se il consumatore ha scelto la modalità di spedizione più economica tra quelle offerte dal professionista. Ove, invece, il consumatore abbia scelto una tipologia di consegna che prevede costi maggiori rispetto alla più economica offerta dal professionista, i costi di spedizione resteranno a suo carico, salva diversa previsione contrattuale.
Il rimborso deve essere effettuato utilizzando lo stesso mezzo di pagamento usato dal consumatore per la transazione iniziale, salvo diversa espressa convenzione tra le parti.